Pratiche FSE (Fire safety engineering) in italia
L’ingegneria della sicurezza antincendio
La Fire Safety Engineering (FSE), nota in italia come Ingegneria della Sicurezza Antincendio, è quella materia in tema di sicurezza che applica principi scientifici al fine di studiare le cause, la propagazione, il controllo e l’estinzione degli incendi.
La Fire Safety Engineering consente di conseguire i livelli di sicurezza richiesti dalla Legge in modo alternativo alle classiche, e spesso troppo rigide, normative vigenti. Grazie all’Ingegneria della Prevenzione Incendi è possibile superare ostacoli altrimenti insormontabili nella messa in sicurezza di attività soggette ai controlli di prevenzione incendi, permettendo a queste di conseguire un regolare Certificato di Prevenzione Incendi.
Ingegneria della sicurezza Antincendio (FSE) in Italia?
Studio Dall’Orto di Parma, con oltre 40 anni di esperienza nel settore, svolge pratiche di prevenzione incendi con metodi di Fire Safety Engineering, in tutta italia. Utilizziamo i più aggiornati software di calcolo CFD atti a simulare e calcolare la resistenza al fuoco di strutture e compartimentazioni, il tempo di esodo degli occupanti, l’azione di spegnimento degli impianti di protezione attiva, il controllo di fumi e calore. Lavoriamo a servizio di attività industriali, centri commerciali, scuole, hotel, e tutte le attività soggette a controlli di prevenzione incendi da parte dei Vigili del Fuoco.
Cos’è la Fire Safety Engineering (FSE)?
La normativa in italia sull’ingegneria della prevenzione incendi
Il tema della sicurezza e prevenzione incendi risulta di fondamentale importanza in tutti i contesti in cui si ha presenza di persone e/o materiali infiammabili. Il Dpr 151/2011 sancisce una lista di attività soggette a controlli di prevenzione incendi da parte dei Vigili del Fuoco, mentre il D.lgs 81/2008 tratta il tema della sicurezza antincendio per tutti i luoghi di lavoro.
In tutte le attività dove è richiesto un adeguato livello di sicurezza antincendio, la progettazione delle misure di sicurezza è sempre stata conseguita applicando le prescrizioni illustrate nella normativa vigente. Si parla allora di metodo progettuale “prescrittivo”.
Con l’entrata in vigore del Codice di Prevenzione Incendi, D.M. 03/08/2015, si introduce un nuovo metodo di progettazione antincendio. Tale metodo è basato sull’applicazione di scelte progettuali atte a dimostrare il conseguimento di un opportuno livello di sicurezza, studiate ad-hoc sul caso in esame. Si tratta dunque di un metodo di progettazione “prestazionale”.
Oltre ad una serie di misure antincendio definite “conformi”, di immediata applicazione, il Codice di Prevenzione Incendi prevede l’applicazione di metodi “alternativi”.
Le soluzioni alternative prevedono che sia il progettista stesso a dimostrare l’utilità ed il livello di efficacia di una particolare misura antincendio. Tra i metodi previsti, quello più elegante e sofisticato prevede l’utilizzo di appositi strumenti di calcolo (es. software di simulazione), si parla allora di Ingegneria della Prevenzione Incendi.
Quando applicare la Fire Safety Engineering (FSE)?
La progettazione e lo svolgimento di pratiche di prevenzione incendi secondo i principi della Fire Safety Engineering trova una concreta applicazione in tutti quei casi in cui le norme tecniche non si sposano all’attività in esame. Le norme italiane di prevenzione incendi infatti, sono state concepite per molteplici ambiti e non possono ovviamente contemplare tutte le casistiche delle reali attività. Può capitare dunque che le norme tecniche richiedano ingenti modifiche per la messa in sicurezza dell’attività, questo può riflettersi da un lato su costi insostenibili, dall’altro su un impedimento non accettabile nello svolgimento delle operazioni quotidiane.
La Fire Safety Engineering si offre come soluzione alla progettazione antincendio in tutti i quei casi in cui le Norme di prevenzione incendi richiederebbero:
- Costi insostenibili per l’adeguamento dell’attività;
- Vincoli di natura storico/artistica (es. Musei, gallerie d’arte in edifici storici);
- Impedimenti non accettabili in alcuni processi produttivi;
E’ importante sottolineare che l’applicazione dei principi di Ingegneria della Prevenzione Incendi non compromette il livello di sicurezza dell’attività, anzi, permette di progettare le soluzioni più idonee esclusivamente riferite all’attività in esame.
Dove applicare la Fire Safety Engineering (FSE)?
Dal mancato raggiungimento dei requisiti di resistenza al fuoco delle strutture metalliche, a percorsi di esodo troppo lunghi per mettere in sicurezza gli occupanti. Gli ambiti di applicazione della FSE sono molteplici, di seguito i più comuni.
FSE nella resistenza al fuoco delle strutture e compartimenti
Uno dei requisiti fondamenti di sicurezza in termine di prevenzione incendi riguarda la stabilità delle strutture esposte al fuoco, almeno per un periodo di tempo congruo con la messa in sicurezza degli occupanti e delle squadre di soccorso. Le normative di prevenzione incendi prescrivono particolari requisiti di resistenza al fuoco delle strutture (es. REI60, REI90, REI120…) in funzione dell’attività svolta.
In certi casi, specie in presenza di strutture metalliche, può risultare impossibile garantire la resistenza al fuoco delle strutture per tale periodo. La soluzione più classica prevede l’utilizzo di pannelli isolanti (es. cartongesso antincendio) o vernici intumescenti, al fine di aumentare la resistenza al fuoco della struttura per tutto il tempo richiesto.
La resistenza al fuoco delle strutture prescritta da normativa si basa su una curva standard dell’incendio (ISO 834), sicuramente molto diversa dalla curva reale che ragionevolmente potrebbe svilupparsi all’interno dell’attività.
Progettando attraverso l’FSE è possibile allora calcolare l’effettiva curva di incendio dell’attività, e dimostrare che le strutture resistono al fuoco per un tempo comunque congruo con l’esodo degli occupanti.
FSE nell’esodo e sicurezza delle persone
Le normative di prevenzione incendi prescrivono le massime lunghezze d’esodo nelle diverse attività basandosi su una stima ragionevole del tempo di evacuazione delle persone occupanti l’attività stessa.
In certi casi, specie negli edifici soggetti a vincoli di tipo storico-urbanistici, peraltro diffusi su tutto il territorio in Italia, può essere impensabile l’idea di aprire una nuova porta al fine di creare un’uscita di emergenza.
La soluzione risiede allora nella Fire Safety Engineering. Attraverso opportuni modelli di calcolo è possibile infatti simulare il comportamento di una folla di persone che evacua l’edificio in fiamme. In questo modo si può dimostrare che la lunghezza delle vie d’esodo esistenti è sufficiente per trarre in salvo gli occupanti e/o è possibile progettare adeguate misure compensative.
FSE nello smaltimento di fumi e calore
Nell’esodo degli occupanti di un edificio in fiamme, uno dei maggiori impedimenti oltre al calore, è la presenza di fumo che ostruisce il passaggio e inibisce la vista. Per questo le normative di prevenzione incendi possono richiedere che vengano aperte una serie di aperture di smaltimento fumi e calore.
Attraverso la FSE è possibile sviluppare modelli fluidodinamici dell’incendio, e studiare dunque l’effettivo sviluppo dei fumi. E’ così possibile progettare aperture di smaltimento realmente efficaci in caso di incendio.
In alcuni casi è possibile regolarizzare una situazione esistente senza la necessità di aprire ulteriori fori di ventilazione, come eventualmente richiesto dalla normativa.
FSE e impianti di spegnimento automatico dell’incendio
Gli impianti di spegnimento/attenuazione di tipo automatico (es. sprinkler, ESFR) vengono modellati numericamente e inseriti nelle simulazioni di FSE.
L’installazione di un impianto automatico di protezione antincendio richiede notevoli investimenti, non sempre supportabili dall’attività. Attraverso una progettazione antincendio con metodi FSE si può dimostrare la loro non reale utilità, o addirittura il rischio che entrino in conflitto con altri sistemi di protezione/rilevazione dell’incendio.
I software di calcolo nelle simulazioni FSE
Nella progettazione antincendio con i metodi dell’Ingegneria della Sicurezza Antincendio, si utilizzano modelli di calcolo per studiare lo sviluppo della combustione, le grandezze in gioco e l’esodo degli occupanti.
Il professionista antincendio deve destreggiarsi fra i tanti modelli disponibili, e scegliere quello/i più opportuno/i nel caso in esame. Tra i diversi modelli ricordiamo:
- Modelli analitici: si tratta di modelli semplici applicabili a particolari situazioni e utilizzabili per determinare particolari grandezze (es. tempo di flashover). Il modello dell’incendio parametrico da Eurocodice, per esempio, permette di modellare incendi nella fase post-flashover in funzione di alcuni parametri quali la geometria del locale, il carico d’incendio, la ventilazione etc.
- Modelli a zone: individuano due zone all’interno di ciascuna delle quali si mantegono costanti le grandezze fisiche di riferimento quali pressione, temperatura, densità del gas.
- Modelli a campo: si tratta di modelli agli elementi finiti. Il modello risolve le equazioni fondamentali del flusso (Navier-Stokes) per via numerica e permette di prevedere lo sviluppo dell’incendio istante dopo istante.
- Modelli di evacuazione: trattasi di modelli che imitano il comportamento degli occupanti assimilandolo al comportamento di un fluido e introducendo inoltre aspetti comportamentali quali il panico, il tempo di reazione etc.
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Studio Dall’Orto di Parma, da oltre quarant’anni, si occupa della progettazione antincendio per attività civili e industriali. Svolgiamo pratiche di Fire Safety Engineering con la massima professionalità, in tutta Italia.